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“IL PIEDE”

Il PIEDE rappresenta uno degli organi del corpo umano più affascinante e polifunzionale che la creazione poteva realizzare; già l’aspetto biomeccanico- funzionale con i suoi archi, i sistemi viscoelastici, le fasi gravitarie e quelle antigravitarie o propulsive sono un opera assoluta di ingenieria, ma forse ancor più affascinante è l’aspetto afferente – sensoriale che con miliardi di informazioni neuro – recettoriali trasmette dati per l’equilibrio e la deambulazione dati che vanno ad integrarsi con infinitesime altre informazioni dagli organi e sistemi recettoriali. E’ inscindibile questo doppio aspetto nell’approccio diagnostico-terapeutico; ma una buona valutazione clinica deve tenere ben presente di tutto il sistema tonico posturale del quale il PIEDE è un fondamentale componente.
Altre chiavi di interpretazione clinico-diagnostica sono date dal fatto che il PIEDE è anche terminale di MERIDIANI ENERGETICII , di SOMATOTOPIE RIFLESSOGENE, di pompa circolatoria sia per il RITORNO VENOSO che per la attivazione del SISTEMA LINFATICO. Bastano queste semplici premesse per capire l’importanza di ricorrere alla chirurgia solamente in caso estremo, come “ l’ultima spiaggia “ ben consapevoli che con essa nella stragrande maggioranza dei casi abbiamo solo risolto un effetto e non la causa. Cosi come ogni valutazione clinica che non tiene presente tutti questi aspetti “ causali” è soltanto approssimazione. Da circa 25 anni mi occupo di PIEDI, anche da un punto di vista ORTESICO con più di 2000 pazienti all’anno partendo dall’ anziano al bambino sino ad atleti di livello mondiale ( MORI IN CORSA). Le mie ricerche spaziano dalla clinica allo studio di materiali e soluzioni ortesiche , ho ideato plantari BIOMECCANICI - PROPRIOCETTIVI, e a STIMOLAZIONE MAGNETICA che sono stati testati su migliaia di pazienti.
Notevole è l’esperienza accumulata nel mondo dello SPORT dove il PIEDE spesso rappresenta un elemento fondamentale per l’ottimizzazione della performance e la prevenzione di infortuni.


IL PIEDE ED IL BAMBINO
Nel bambino il PIEDE rappresenta il tampone posturale per eccellenza cioè si adatta in compenso a tutte le situazioni posturali che “ normalmente “ accompagnano la crescita come la dentizione, la fonazione, la psicologia, la deglutizione, la visione etc. etc. etc.

Il Bambino si può definire come un “CANTIERE APERTO” che avrà una parziale finitura dei lavori attorno ai 18-22 anni per poi continuare per tutta la vita con continui adattamenti più o meno significativi.

Spesso il PIEDE che per tutta l’infanzia e l’adolescenza si è “ADATTATO” risulta poi da adulto alterato nella sua funzionalità in modo strutturale e parliamo quindi di PIEDE “FISSATO”.

L’ Ortesi nel bambino deve essere assai rispettoso dell’elemento “ SENSORIALE ” che il PIEDE rappresenta e pertanto è importante la scelta di materiali a densità elastica con spessori limitati: il risultato vincente è la scelta giusta tra plantare biomeccanico e/o propriocettivo; ma non dobbiamo scindere la risoluzione delle disfunzioni podaliche da tutti gli elementi posturali - es : un PIEDE valgo o piatto non può essere risolto con un importante problema occlusale o oculare e viceversa. FARE IN MAIUSCOLO

La disfunzione del PIEDE dipende da una non perfetta ARMONIA TONICO – MUSCOLARE GLOBALE di cui il PIEDE è solo un effetto; l’esperienza mi porta a valutare in circa
uno – tre anni la risoluzione di problematiche del PIEDE del bambino come il classico ma raro PIEDE piatto o il frequente CAVO – VALGO anche di notevole entità.

Detto questo che senso ha operare il bambino con “VITE “ riducente la pronazione quando tutte le valutazioni CLINICO- STRUTTURALI ( rx –Baropodometria ) depongono per una riducibilità ( astragano non verticale etc. etc. ) e che senso ha invece una valutazione diametralmente opposta tendente a minimizzare il problema e lasciando invariata la patologia senza neppure un “ compenso “ plantare, dimenticando ( spesso per ignoranza ) tutte le implicazioni di ordine posturale?

IL PIEDE E L’ADULTO
Risulta determinante una normalizzazione del recettore podalico nella stragrande maggioranza delle patologie cosi dette posturali come le ERNIE del disco, CERVICALGIE, LOMBALGIE, forme ARTROSICHE a carico del RACHIDE ma anche dell’ANCA e del GINOCCHIO e SPALLA; risulta altresì fondamentale nelle patologie proprie del PIEDE. L’elenco delle disfunzioni e delle alterazioni MECCANO - FISIOLOGICHE è lungo ALLUCE VALGO… METATARSALGIE…… Sindrome TIBIO TARSICA…TALLONITI……BORSITI……TENDINITI…
Soltanto un’analisi ben eseguita strumentale e clinica può stabilire una corretta diagnosi ed una giusta terapia; la valutazione deve essere di tipo globale nel senso che non ci possiamo dimenticare che il PIEDE è facente parte dell’insieme
“ corpo umano “ e non è una entità a se stante.
Quante volte ho dovuto mettere a posto un problema ODONTOIATRICO per un dolore riferito al PIEDE !!!! Tantissime volte un’alterata postura provoca ipotensione muscolare su catene che creano alterazioni della normale fisiologia podalica ?
Il cuore dell’ attività biomeccanica risiede nella rotazione del retropiede dalla fase di arrivo a terra, sino alla successiva pronatoria; spesso le patologie podaliche risiedono proprio in queste “ ROTAZIONE ALTERATA “ ; le patologie dell’ avampiede sono quasi sempre soltanto una CONSEGUENZA di una CAUSA che è nel retropiede.
Ecco che molti atti chirurgici risultano inutili e comunque destinati ad insuccesso in gran misura se non si tiene debito conto di queste CAUSE-EFFETTO.

Spesso è un ortesi plantare ben eseguita a risolvere le problematiche del PIEDE che ottimizzando la fisiologia dell’intero passo di fatto normalizza anche l’aspetto “ AFFERENTE ” per l’intero sistema posturale.


La continua ricerca di materiali, soluzioni tecniche,
concetti biomeccanici-propriocettivi sperimentati su migliaia di pazienti ha portato ad una notevole esperienza sulla indicazione della ortesi plantare ottimale al singolo caso abbinando soluzioni variabili,modulabili, sempre cercando di rispettare anche le esigenze della calzatura abituale del paziente.

IL PIEDE E L’ATLETA
Brevetto esclusivo Dr. Raspini
L’ esperienza acquisita in anni e anni di consulenza ad atleti di livello Internazionale in varie discipline mi ha portato ad essere un punto di riferimento nel panorama nazionale; determinante è lo studio del gesto sportivo disciplina per disciplina, della calzatura sempre più specializzata, dei materiali che compongono il plantare sia per densità , elasticità e spessore.
Sono nostre ESCLUSIVE delle Ortesi plantari studiate e brevettate per scarpette “ CHIODATE “ o per “ MEZZE PUNTE “ usate per la ginnastica o come il plantare P.F a solo scopo propriocettivo, e il plantare a binomio BIOMECCANICO-PROPRIOCETTIVO.

Ma il punto di forza nel trattamento ORTESICO del PIEDE dell’atleta sta nella conoscenza delle problematiche posturali nell’ottimizzazione di tutto il gesto atletico, performance e prevenzione di infortuni.

PATOLOGIE COMPLESSE DEL BAMBINO E ADULTO
L’ortesi plantare risulta indispensabile in numerose patologie complesse anche di origine neurologica, esiti di ICTUS, DIABETE sindrome di MARIE CHACOT- TOOT in riabilitazione post- traumatica, in esiti di POLIOMELITE, in esiti di P.C.I ( Paralisi Celebrali Infantili ). Anche in questa materia l’esperienza è di numerosi anni con collaborazioni importanti in centri specialistici Ortopedici, Neurologici, Riabilitativi; Tra i primi ad adottare soluzioni in fibra di carbonio e/o kevelar e Ortesi a varie densità assemblate per unire resistenza – confort – prevenzione di ulcerazioni o artriti eccessivi.

STRUMENTAZIONE
Tra i primi in Italia ad avvalersi del:
SISTEMA BAROPODOMETRICO pedana computerizzata per lo studio del passo e della statica
PEDANA STABILOMETRICA per lo studio dell’equilibrio
PEDANA POSTURE 2000 a vibrazione per lo del monitoraggio posturale
SUOLETTE TELEMATICHE per lo studio durante la deambulazione dell’appoggio podalico durante attività agonistica